Cina, USA, Europa: chi risente di più del calo del commercio? Economia globale in pericolo!

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L’economia mondiale sta affrontando una serie di sfide senza precedenti. Una delle ragioni principali dietro a questa instabilità è l’aumento delle aliquote d’interesse, che ha avuto un impatto negativo sulle prospettive di crescita del commercio mondiale. L’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), un’autorità di riferimento nel monitoraggio dei flussi commerciali globali, ha recentemente rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita del commercio mondiale, passando dal 1,7% allo 0,8%. Questo rappresenta un significativo rallentamento rispetto al 3% registrato l’anno scorso.

La sede dell’OMC a Ginevra è diventata il punto focale delle analisi e dei dibattiti riguardanti questi sviluppi recenti. Gli esperti dell’organizzazione hanno identificato diversi fattori che hanno contribuito a questa diminuzione. Tra questi, l’aumento delle aliquote d’interesse si è distinto come uno dei principali catalizzatori, influenzando in modo significativo il settore manifatturiero sia negli Stati Uniti che nell’Unione Europea. Tuttavia, ci sono altri fattori che devono essere presi in considerazione. L’inflazione persistente nelle principali economie sta minando la fiducia dei consumatori e degli investitori. Allo stesso tempo, la Cina, che è stata a lungo il motore della crescita globale, sta mostrando segni di affaticamento. Le tensioni nel settore immobiliare cinese stanno aumentando, alimentando preoccupazioni per una possibile crisi.

Mentre il mondo è concentrato sulla Cina, altre potenze globali non stanno attraversando un periodo economico favorevole. Il commercio mondiale, che è sempre stato un indicatore della salute dell’economia globale, ha cominciato a mostrare segni di fatica già alla fine dello scorso anno. Tuttavia, alcuni dati hanno offerto sprazzi di speranza: ad esempio, le esportazioni verso il Nord America sono cresciute del 5,4% nella prima metà dell’anno, un risultato significativamente migliore rispetto ad altre regioni come l’Asia e la Russia e l’Asia centrale, che hanno invece registrato una diminuzione.

Queste tendenze contrastanti hanno evidenziato una serie di sfide complesse che il mondo sta attualmente affrontando. L’inflazione, come già menzionato, è una delle principali preoccupazioni. Ma ci sono anche altri problemi da affrontare. Le azioni delle banche centrali, che hanno incrementato le aliquote d’interesse per combattere l’inflazione, hanno creato ulteriori complicazioni. La crescita in rallentamento della Cina, insieme all’apprezzamento del dollaro, ha ulteriormente complicato la situazione. Inoltre, le questioni geopolitiche, come il conflitto in Ucraina e le crescenti tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina, hanno avuto un impatto.

In mezzo a questo turbolento scenario economico, un’altra sfida emerge: la crescente tendenza a suddividere il commercio mondiale in blocchi separati, causata principalmente dalle tensioni geopolitiche. Questo potrebbe essere uno degli ostacoli più gravi che il commercio mondiale dovrà affrontare nei prossimi anni.

Inoltre, il valore del commercio di merci è diminuito del 5% nella prima metà dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Settori come i prodotti chimici, il ferro, l’acciaio, le apparecchiature di telecomunicazione e i tessili sono stati i più colpiti. Nonostante le prospettive apparentemente negative, l’OMC rimane ottimista per il futuro e prevede una possibile ripresa nel 2024. Tuttavia, il cammino verso la ripresa sarà costellato di sfide e incertezze.