L’ambasciata cubana a Washington è stata teatro di un attacco terroristico la sera del 24 settembre. Un individuo ha scagliato due cocktail Molotov contro l’edificio, mettendo a rischio la vita delle persone presenti. Per fortuna, nessuno è rimasto ferito.
La notizia di questo attacco è stata diffusa dal Ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez, attraverso i social media. “Stiamo cercando di ottenere tutti i dettagli di questo attacco terroristico”, ha dichiarato il Ministro, visibilmente indignato.
Il Governo cubano ha attribuito la responsabilità di questo vile gesto a “gruppi anti-cubani”, affermando che utilizzano il terrorismo come strumento perché si sentono impuniti. Inoltre, si è sottolineato che le autorità statunitensi erano state precedentemente avvisate della possibilità di attacchi simili.
Purtroppo, questa non è la prima volta che l’ambasciata cubana a Washington è stata presa di mira. Nel 2020, un individuo aveva aperto il fuoco contro l’edificio diplomatico, causando danni significativi. Questo nuovo attacco ricorda dolorosamente quella tragica vicenda.
La reazione del Governo cubano a questi attacchi è stata decisa e ferma. Il Ministro degli Esteri ha convocato la responsabile degli affari statunitensi a L’Avana per esprimere una “ferma protesta” contro questa “aggressione terroristica”. Il messaggio è chiaro: Cuba non tollererà atti di violenza contro la sua integrità e la sua sovranità.
Ma non è solo a Washington che l’ambasciata cubana è stata attaccata. Nel luglio 2021, l’ambasciata a Parigi è stata oggetto di un attacco simile, con cocktail Molotov lanciati contro il suo edificio. Il Governo cubano ha attribuito la responsabilità di questo gesto al governo statunitense, colpevole, a loro dire, delle continue campagne ostili contro Cuba che incitano a comportamenti violenti.
Quest’ultimo attacco è avvenuto poche ore dopo il ritorno del Ministro degli Esteri e del Presidente cubano a L’Avana, dopo una settimana trascorsa a New York per partecipare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Durante questa visita, il Presidente Díaz-Canel ha partecipato a importanti forum e incontri sullo sviluppo sostenibile e ha incontrato altri leader mondiali.
Tuttavia, a New York si sono anche verificate manifestazioni di cubani residenti negli Stati Uniti che si oppongono alla presenza di Díaz-Canel all’Assemblea Generale. Questi manifestanti hanno chiesto “libertà per i prigionieri politici” e hanno accusato il Presidente cubano di essere un dittatore.
In questo contesto di tensione e di attacchi terroristici, il Governo cubano rimane saldo nella sua lotta per difendere la sua sovranità e l’integrità delle sue istituzioni. Gli attacchi all’ambasciata cubana a Washington e a Parigi sono solo un segno di quanto sia importante per il Governo statunitense riconsiderare la sua politica ostile nei confronti di Cuba e intraprendere azioni concrete per garantire la pace e la stabilità nella regione.