La vita di Silvio Berlusconi è stata stroncata. La causa? Una terribile malattia. Ecco di cosa si tratta!

La malattia di Silvio Berlusconi

Sono passati 3 giorni dalla morte. Scopriamo tutto sulla malattia di Silvio Berlusconi.

Il Cavaliere è stato affetto da un particolare tipo di leucemia. Secondo quanto spiegato dal professor Claudio Cerchione, dirigente medico ricercatore presso la Divisione di Ematologia dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori Dino Amadori e presidente della Società Italiana di Oncoematologia, la malattia diagnosticata a Silvio Berlusconi era la Leucemia MieloMonocitica Cronica (CMML). La CMML è una forma rara di tumore del sangue non ereditario che colpisce le cellule staminali del midollo osseo e si manifesta principalmente tra i 50 e i 70 anni di età.

Cos’è la CMML, la malattia di Silvio Berlusconi

La Leucemia MieloMonocitica Cronica (CMML), un raro tumore ematologico, si caratterizza per una proliferazione anomala di monociti, una particolare classe di globuli bianchi. Questa condizione patologica colpisce prevalentemente gli individui di età superiore ai 65 anni, soprattutto di sesso maschile, approssimativamente 1 individuo su 100.000.

La CMML si presenta come una combinazione di due categorie di neoplasie croniche ematiche, con predominanza di tratti caratteristici da una o dall’altra, a seconda del caso:

  • Sindrome Mielodisplastica: si riscontra un’anomalia nel processo di formazione, maturazione e sopravvivenza delle cellule del midollo osseo, responsabile principalmente della produzione di globuli rossi, bianchi e piastrine. Tale disfunzione compromette la generazione di un numero sufficiente di cellule sane e funzionali nel flusso sanguigno, aumentando il rischio di anemia, emorragie e infezioni.
  • Sindrome Mieloproliferativa: si verifica una produzione eccessiva di uno dei tipi di cellule prodotte dal midollo osseo, determinando una proliferazione incontrollata di globuli rossi, bianchi o piastrine. Questo fenomeno può portare, tra le altre complicanze, a trombosi.

La CMML rappresenta quindi un intricato amalgama di alterazioni ematologiche, richiedendo un’approfondita valutazione e un’attenta gestione terapeutica. La continua ricerca scientifica si sta concentrando sullo sviluppo di strategie diagnostiche e terapeutiche più mirate, al fine di offrire una prospettiva di trattamento ottimale per i pazienti affetti da questa complessa patologia.

I sintomi

I sintomi associati alla Leucemia MieloMonocitica Cronica (CMML) possono manifestarsi in varie forme, a seconda della predominanza della componente mielodisplastica o mieloproliferativa. Tra i sintomi più comuni si includono:

  • Trombosi ricorrenti: episodi di formazione di coaguli di sangue in modo frequente.
  • Emorragie ricorrenti: sanguinamenti che si ripresentano con regolarità.
  • Facilità di formazione di ematomi: tendenza ad avere lividi con facilità.
  • Raccolta eccessiva di liquidi nelle cavità sierose: accumulo anomalo di fluidi all’interno delle membrane sierose del corpo.
  • Ingrandimento della milza: la milza può aumentare di volume e, in casi gravi, può verificarsi la rottura dell’organo o l’insorgenza di infarti splenici.
  • Noduli sottocutanei: formazioni anomale sotto la pelle.
  • Infezioni di vario tipo, inclusi problemi polmonari: suscettibilità aumentata alle infezioni, che possono coinvolgere diversi sistemi corporei, incluso quello polmonare.
  • Deperimento fisico generale: progressiva perdita di forza e vitalità fisica.
    La complessità dei sintomi della CMML richiede un’attenta valutazione e un monitoraggio costante, al fine di gestire adeguatamente la malattia e migliorare la qualità di vita del paziente. La consulenza di un medico specializzato e il coinvolgimento di un team multidisciplinare sono fondamentali per una gestione efficace di questa complessa condizione ematologica.

Le cause

Le cause sottostanti alla Leucemia MieloMonocitica Cronica (CMML) non sono ancora completamente comprese, ma si ipotizza che possano includere diverse condizioni, tra cui:

  • Anomalie genetiche: alterazioni genetiche ereditate o mutazioni acquisite nel corso della vita possono contribuire allo sviluppo della CMML.
  • Predisposizione familiare: la presenza di casi di CMML o altre malattie ematologiche nella famiglia può aumentare il rischio di sviluppare la patologia.
  • Età: l’età avanzata è un fattore di rischio significativo per lo sviluppo della CMML, con una maggiore incidenza osservata negli individui oltre i 65 anni.
  • Terapie per una precedente forma tumorale: trattamenti come la radioterapia o la chemioterapia utilizzati per combattere altre forme di tumori possono causare alterazioni nei processi di maturazione del midollo osseo, predisponendo all’insorgenza della CMML.
    Tuttavia, è importante sottolineare che queste sono solo possibili cause e che la comprensione completa dei meccanismi alla base della CMML richiede ulteriori studi e ricerche approfondite.

Le terapie

Attualmente, l’opzione terapeutica con il potenziale curativo più elevato per la Leucemia MieloMonocitica Cronica (CMML) è il trapianto allogenico di cellule staminali da un donatore compatibile. Questo procedimento prevede l’infusione di cellule staminali dal donatore nel paziente, dopo che quest’ultimo ha ricevuto una terapia di chemioterapia mieloablattiva. Tale terapia mira a sostituire il midollo osseo malato con uno sano, derivato dalle cellule staminali donate.

Va sottolineato, tuttavia, che il trapianto di cellule staminali è un procedimento impegnativo e presenta rischi significativi, spesso non praticabile per via dell’età avanzata del paziente affetto da leucemia.

Qualora il trapianto non sia un’opzione realizzabile, il trattamento può prevedere l’assunzione di farmaci chemioterapici per via orale o endovenosa, al fine di ridurre il numero di globuli bianchi, in particolare dei monociti, e di favorire la riduzione delle dimensioni della milza. Questa terapia mira a controllare la malattia e a ridurre i sintomi associati alla CMML.